
Cara Serie A ti scrivo: ci siamo svegliati orfani
Lettera di un tifoso innamorato, di calcio
Cara Serie A,
bentornata! Chi scrive queste righe è prima di tutto un tifoso appassionato di sport. Di calcio in particolare. Uno di quelli che se vede per televisione le immagini di Italia-Germania quattroatre si emoziona. E nemmeno era nato. E suo padre era poco più di un ragazzo. Uno di quelli che ha pianto di gioia per una partita vinta, ha urlato per un goal al 90° e a litigato con la propria ragazza perché la domenica è il giorno del pallone!
Ieri è iniziato il campionato, l’armata Juve ha inaugurato il VAR e di colpo siamo tutti orfani. Siamo orfani di polemiche, discussioni e litigate becere. Stamattina nessun titolo di giornale ha gridato allo scandalo, la Juventus ha vinto, in campo ci sono state situazioni dubbie, qualcuno si è lamentato, e poi tutto si è risolto. In campo. Subito.
Si è risolto con la squadra di ladri che ha vinto ancora una volta. Si è risolto con un Dybala con la 10 sulle spalle che tutti sogniamo sin da bimbi fare magie. Si è risolta con un rigore dubbio, finalmente assegnato a sfavore dei gobbi. Ma sbagliato. Perché a cosa succede quando le cose accadono veramente, poi, non ci pensa nessuno. Al bello del calcio, poi, non ci pensava nessuno.
Da ieri non è più così, siamo costretti a goderci il campo. Siamo costretti a goderci i tifosi esultare e i giocatori, semplicemente, giocare. Ed è la cosa più bella del mondo.
Cara Serie A ti scrivo per dirti che mi sei mancata, che ti ho odiata, ma che spesso ti ho immaginata dolce e calda come il sorriso materno che ti avvolge dopo averti rimproverato. E non sono mai stato così felice di vederti.
Non supereremo mai questa fase…
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