Naspi, l’inconveniente che pare insignificante ma ti fa perdere l’indennità senza che tu lo sappia -newsandcoffee.it
Naspi, il dettaglio che può farti perdere il diritto all’indennità: è più comune di quanto pensi e potrebbe sorprenderti.
L’indennità di disoccupazione Naspi si ottiene quando un rapporto di lavoro di una certa durata termina per cause indipendenti dalla propria volontà, come alla scadenza di un contratto a tempo determinato o in seguito a un licenziamento.
Ma quanto si deve lavorare per avere diritto alla Naspi? La risposta è cambiata nel tempo, soprattutto dopo le modifiche recenti. Prima della pandemia, per accedere a determinati benefici era necessario aver lavorato almeno 30 giorni effettivi nell’anno precedente. Con l’emergenza Covid, questo vincolo è stato sospeso e, con la Legge di Bilancio 2022, è stato abolito definitivamente.
Oggi, per avere diritto all’indennità, basta accumulare almeno 13 settimane di contributi negli ultimi 4 anni. In pratica, dovrete solo controllare i contributi accumulati in questo arco temporale, escludendo quelli già utilizzati per altre indennità Naspi. Un cambio che semplifica notevolmente le cose. È importante sottolineare che non si considerano i giorni di lavoro, ma le settimane di contributi. Per ottenere la Naspi, si devono accumulare 13 settimane di contributi negli ultimi 4 anni. In questo calcolo sono inclusi anche i periodi non lavorati durante il rapporto di lavoro, come malattia e congedo parentale, a condizione che i contributi siano stati regolarmente versati.
Anche i periodi di lavoro all’estero contano, purché nei Paesi comunitari o convenzionati che prevedono la totalizzazione. Le 13 settimane non devono essere continuative; anche i periodi di lavoro più brevi sono validi, purché non siano stati già utilizzati per altre indennità. Tuttavia, non tutte le settimane di lavoro si traducono direttamente in settimane di contributi. I lavoratori part-time con stipendi ridotti potrebbero scoprire che servono più giorni di lavoro per accumulare una settimana di contributi.
Per calcolare esattamente quanto devi lavorare, si può usare questa formula: (Retribuzione settimanale percepita * 13) / 239,44 euro. Per esempio, per riconoscere una settimana contributiva, la retribuzione settimanale deve essere almeno il 40% del trattamento minimo di pensione, che nel 2024 corrisponde a 239,44 euro. Quindi, se si guadagna meno, si dovrà lavorare più a lungo per raggiungere le 13 settimane contributive necessarie. Infine, la durata della Naspi dipende dal periodo lavorato: l’indennità viene concessa per metà delle settimane contributive accumulate negli ultimi 4 anni. Pertanto, chi soddisfa il requisito minimo può ricevere la Naspi per un massimo di 6 settimane.
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