Sigle in aeroporto: a cosa servono i codici e l’utilità per chi viaggia tra uno scalo e l’altro

Incrociano lo sguardo di milioni di viaggiatori ma soltanto agli addetti è chiaro il loro significato. Ecco il senso delle sigle presenti sin dai biglietti.

Le festività e tutti quei periodi dell’anno che ben si adattano canonicamente per congedarsi dalla quotidianità e prendersi alcuni giorni di vacanza, rappresentato le parentesi temporali collettivamente riconosciute per affollare i luoghi della partenza: in primis, stazioni ferroviarie ed aeroporti. Alcuni viaggiatori optano per la classica partenza verso una meta internazionale, magari scegliendo, proprio sotto i giorni natalizi e della fine dell’anno, un angolo di mondo dalle temperature estive e in spiaggia.

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L’uso dei codici in aeroporto (newsandcoffee.it)

Altri ritratti di “esodati” festivi in valigia impongono di scendere gli scalini della scala dell’ambizione, passando dalle mete nazionali (qualche città d’arte, ad esempio), fino alle partenze per raggiungere genitori e parenti localizzate in un’altra regione, e con i quali trascorrere assieme pranzi e cene festive. Di fatto, si tratta di un intenso “via vai” che mette a dura prova il normale flusso e traffico dei mezzi di trasporto, nonché le misure di sicurezza per garantire un servizio regolare ai passeggeri.

Sigle in aeroporto, a cosa servono

A volte, le proverbiali tensioni tipiche delle giornate frenetiche possono essere negativamente stemperate da uno sciopero dei trasporti a ridosso delle grandi partenze, ma generalmente ad essere il vero protagonista (specie nei giorni di Natale e Capodanno) è l’enorme afflusso di turisti che scelgono una Capitale europea e al contempo città d’arte, unendo l’accogliente atmosfera delle feste segnate in rosso con una visita suggestiva all’insegna della cultura e della bellezza.

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Sin dai biglietti di volo si trovano questi codici (newsandcoffee.it)

In un luogo a dir poco articolato, quale è l’aeroporto, la gestione di vere e proprie porzioni di popolazioni provenienti da tutto il mondo non accende solamente questioni inerenti l’impatto per eccesso di turismo nelle singole città, quanto piuttosto domande di ordine pubblico, controlli e sicurezza da garantire nel pieno rispetto di un’erogazione quanto più possibile snella del servizio, compresa del deposito garantito dei bagagli e di un viaggio da effettuarsi nel massimo comfort.

Sigle in aeroporto: il significato dei codici IATA e ICAO

Ebbene, dietro la partenza e l’arrivo di ogni singolo viaggiatore da un capo all’altro del mondo, vi si cela la manifestazione di sofisticati sistemi tecnologici, integrati secondo i più avanzati modelli di interconnessione e comunicazione (come si può immaginare, non è escluso l’uso della moderna intelligenza artificiale). Tra i dati da gestire, oltre quelli prodotti, ci sono i nominativi di milioni di passeggeri, trasformati, nell’arco di un volo, in codici univoci.

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Cosa indicano i codici IATA e ICAO (newsandcoffee.it)

Tali codici si accompagnano agli “alias” alfanumerici con i quali vengono riferiti voli e hub aeroportuali. Si parla di standard internazionali: si tratta dei cosiddetti codici IATA e codici ICAO, sigle di tre lettere che denominano ciascun aeroporto del mondo. Essi appaiono già dai biglietti acquistati per il volo. Secondo la IATA Airline Coding Directory, lista dei codici aggiornata ogni tre anni, l’aeroporto di Milano Malpensa, ad esempio, è identificato con MXP, quello di Francoforte con FRA. Si ritrovano anche durante una ricerca dei voli online su Google Flights: ad esempio, FCO indica Roma Fiumicino; JFK (neanche a dirlo), l’aeroporto di New York John Fitzgerald Kennedy; CIA, Roma Ciampino. Ben tre codici IATA per Milano: MPA per Malpensa; LIN per Linate; BGY per Orio al Serio.

Tali codici sono utili agli addetti aeroportuali per conoscere l’aeroporto di partenza e quello di arrivo al fine di imbarcare correttamente i bagagli (ma il codice a barre sta prendendo il sopravvento sui vecchi sistemi). I codici ICAO (International Civil Aviation Organization delle Nazioni Unite) sono formati da quattro lettere, oppure da due lettere e due cifre; indicano: aeroporti, stazioni metereologiche e quelle radio, centri di controllo, autorità del traffico aereo e altri referenti dello scalo: la prima lettera indica l’area geografica, la Nazione dalla seconda, la località dalle ultime due. Esempio: l’aeroporto di Fiumicino è identificato con LIRF, ossia Europa Meridionale (L), Italia (I), Roma (R), Fiumicino (F).

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