Pericolo insalate preconfezionate: devi conoscere bene questa cosa per tutelare la tua salute

Consumi insalate in busta quasi ogni giorno? Allora c’è una cosa che devi sapere per tutelare la tua salute.

Non ha forse la stessa portata dell’avvento di Internet, ma anche le insalate in busta nel loro piccolo hanno fatto una rivoluzione non da poco. Anziché, infatti, tagliare a mano rucola, lattuga, carote, radicchio e chi più ne ha più ne metta, basta oggigiorno aprire una busta, versarla in una ciotola, condirla come preferiamo e in meno di 5 minuti il pranzo è pronto, un aspetto non da poco.

Cosa contengono le insalate in busta
Le insalate sono una comodità non da poco, ma vanno conosciute bene – newsandcoffee.it

Specialmente se si ha una pausa pranzo risicata o ancora, dopo una giornata fuori, non si ha assolutamente tempo e voglia di trascorrere fin troppo tempo davanti ai fornelli, le insalate in busta sono l’alleato perfetto. Ovviamente però, come in tutte le cose, ci sono dei pro e dei contro da prendere in considerazione.

Innanzitutto, per quanto comode, le insalate in busta non sono amiche dell’ambiente. Il sacchetto in plastica, infatti, di certo non aiuta in termini di sostenibilità ambientale e considerando il florido mercato delle insalate in busta, va da sé che ogni giorno ne vengono prodotte così tante, che la plastica da smaltire è un problema non di poco conto. Ma non finisce qui.

Insalate in busta: tutto quello che c’è da sapere per un consumo critico

Può capitare che, approfittando degli acquisti e degli sconti al supermercato, si siano acquistate più confezioni di insalata in busta del necessario. In questi casi quelli che si presentano sono due scenari: o si supera la data di scadenza o il sacchetto si gonfia dopo qualche giorno. Nel primo caso, a seconda anche della stagione, il periodo di conservazione è in media di 5-7 giorni.

Cosa contengono le insalate in busta
Sarebbe meglio non consumare l’insalata in busta dopo la scadenza – newsandcoffee.it

Sarebbe meglio quindi consumarla entro un paio di giorni dalla scadenza perché stiamo parlando pur sempre di un prodotto “fresco”. Tuttavia, se la confezione è intonsa e le foglie non sono fin troppo molli, nere o avvizzite, allora significa che l’insalata si può mangiare tranquillamente. In mancanza di marciumi, infatti, non si sviluppano batteri pericolosi e muffe, non si corrono quindi rischi per la salute.

Nel caso in cui invece il sacchetto sia gonfio e presenti anche della condensa all’interno, sarebbe meglio non consumare l’insalata che avrà sicuramente un cattivo sapore. Ma non solo. Quando sei al supermercato, perdi anche cinque minuti in più per esaminare in maniera più accurata la confezione che hai in mano. Se vedi alcune foglie annerite o molli, significa che è iniziato il processo di alterazione dell’insalata. Questo significa che i primi batteri stanno facendo la loro comparsa all’interno della busta cambiando il sapore e l’odore della verdura.

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