Molti beneficiari dell’AdI hanno ricevuto già la ricarica di settembre, tra il giorno 26 e il 27, con una sorpresa importante. Come informarsi subito.
Tutti coloro che non hanno ancora ricevuto l’accredito spettante dell’assegno di inclusione sono invitati a verificare lo stato della loro situazione. Si può controllare cosa sta succedendo chiedendo informazioni a uno sportello Poste Italiane, oppure si può chiamare il numero verde dell’INPS: 803164. Al di là dei soliti problemi tecnici che potrebbero aver ritardato il pagamento per alcuni beneficiari, l’AdI potrebbe anche essere stato bloccato o potrebbe essere slittato al mese prossimo…

L’INPS ricorda infatti che l’assegno di inclusione è subordinato alla sottoscrizione del Patto di Inclusione presso i servizi sociali. E se il patto non è stato ancora firmato o se l’appuntamento è stato fissato dopo la data di pagamento, l’erogazione del sussidio può slittare. Altri ritardi sono motivati dal fatto che la domanda possa essere ancora in fase di istruttoria oppure sospesa. Se le domande sono ancora in valutazione da parte dell’INPS, bisogna aspettare, specie se l’istituto ha notato incongruenze nei dati familiari, patrimoniali o reddituali.
Ci sono poi i casi in cui i beneficiari non posseggono più i requisiti compatibili con l’erogazione dell’AdI. Qualora ci siano stati cambiamenti nella composizione del nucleo familiare, oppure se l’ISEE dovesse aver trasceso la soglia, l’INPS potrebbe aver già deciso per la decadenza del diritto.
Fra le sorprese che caratterizzeranno l’assegno di inclusione a ottobre c’è la ricarica del bonus ponte. Questo pagamento accessorio non ha una data fissa, ma seguono l’attivazione del Patto di Inclusione. Ecco perché è sempre consigliabile monitorare il fascicolo previdenziale INPS per restare aggiornati.
I beneficiari che ottengono un bonus nell’AdI di ottobre
Il bonus ponte può essere inteso come un’integrazione temporanea erogata a determinate famiglie beneficiarie dell’assegno di inclusione. Serve a colmare il mese di stop che per normativa deve scattare dopo diciotto mesi. L’AdI viene infatti erogato per diciotto mesi consecutivi dalla data di decorrenza del beneficio. Al termine di tale periodo, è sempre prevista una sospensione di un mese. Passato questo mese si può presentare una nuova domanda per altri dodici mesi di erogazione.

Molte famiglie sono però andate in crisi dovendo affrontare un mese intero senza alcun tipo di reddito, com’era già accaduto a chi aveva dovuto affrontare il passaggio dal vecchio RdC al nuovo AdI: il divario tra i due sussidi, soprattutto nei primi mesi di transizione, non garantiva alle famiglie la possibilità di gestire con tranquillità le loro spese quotidiane.
Il bonus ponte è utile anche ai nuclei che hanno fatto domanda per l’assegno di inclusione ma si trovano in una fase di transizione e, in alcuni casi, anche chi ha subito ritardi nell’attivazione del Patto di Inclusione. L’importo massimo del bonus ponte è di 500 euro. Se il beneficiario dell’AdI rinnovato prende una somma inferiore a 500 euro, il bonus sarà pari all’importo mensile dell’assegno. Quindi chi prende 700 euro avrà comunque un bonus comunque limitato a 500 euro.