Conguaglio di fine anno in busta paga: chi riceverà di più e chi avrà una brutta sorpresa

Conguaglio di fine anno in busta paga: scopri quale sarà lo scenario che si prospetta e verifica quale potrebbe essere la tua situazione.

Ormai manca poco al conguaglio Irpef di fine anno: la tassazione fiscale che solitamente viene applicata in busta paga nel corso dell’anno è un’operazione parziale. Infatti l’ammontare delle ritenute effettive a carico del contribuente può essere stabilito solo dal 1° gennaio al 31 dicembre. Per questa ragione si parla di conguaglio Irpef di fine anno. Proprio in questo momento infatti si può avere finalmente un quadro completo della situazione generale.

Conguaglio di fine anno in busta paga
Conguaglio Irpef, come funziona – newsandcoffee.it

Questa attività viene svolta da chi si occupa dell’elaborazione dei cedolini. Prima di tutto c’è da dire che il conguaglio Irpef è un’operazione che si svolge in sede di calcolo della busta paga, per farla si tiene conto delle trattenute fiscali già subite dal lavoratore. Viene quantificato inoltre quanto invece è dovuto dallo stesso in base al reddito effettivamente totalizzato nel periodo d’imposta.

Conguaglio di fine anno in busta paga, ecco qual è la situazione

Il conguaglio Irpef, di base può essere o positivo o negativo: quando è positivo le trattenute fiscali subite dal lavoratore sono superiori all’Irpef dovuto; ciò significa che ci sarà un rimborso delle somme trattenute in eccesso. Nel caso in cui l’Irpef dovesse essere negativo, le trattenute fiscali saranno inferiori all’Irpef dovuto, e per questa ragione ci sarà una trattenuta a titolo di imposte ancora dovute.

Conguaglio, chi riceverà di più
Conguaglio Irpef: tutto dipende se è positivo o negativo – newsandcoffee.it

Nel momento in cui il conguaglio si rivelasse positivo, il datore di lavoro non applicherà alcuna ritenuta sulla retribuzione finale di dicembre o del mese in cui il conguaglio verrà effettuato, restituirà invece al lavoratore la differenza che risulta essere stata trattenuta in più. Al contrario in caso di conguaglio negativo, il dipendente può scegliere tra due opzioni, può versare al datore l’importo corrispondente delle ritenute dovute, e il datore a sua volta dovrà versare le somme dell’Erario nel mese successivo servendosi del modello F 24.

In alternativa, il dipendente può autorizzare il datore di lavoro ad effettuare un prelievo sulle varie retribuzioni dei periodi futuri, oltre il mese di febbraio, ad esempio, potrà essere applicato l’interesse dello 0,50% mensile. Il conguaglio deve essere effettuato entro il 28 febbraio dell’anno successivo, ad eccezione dei casi in cui vi sarà un’interruzione del rapporto di lavoro in corso dell’anno.

Per determinare il conguaglio, viene preso in esame il reddito complessivo che il dipendente ha totalizzato nel corso del periodo d’imposta, sulla base di questo si calcola l’Irpef lorda e successivamente le detrazioni fiscali in base al reddito complessivo. A questo punto si ottiene l’Irpef netta e confrontando quest’ultima con il conguaglio e l’Irpef anticipata, si verifica se il dipendente ha diritto o meno ad un rimborso o ad una trattenuta.

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