Google cambia pelle e diventa agente: e adesso come dovremmo comportarci con la ricerca?

Google si adatta al cambiamento portato dall’avanzamento dell’intelligenza artificiale. Non faremo più semplicemente una ricerca, ma parleremo con un agente.

“Come si prepara la pasta alla carbonara” oppure “Che tempo fa domani?”: due quesiti esistenziali che almeno una volta tutti abbiamo affidato a Google. Tralasciando se sapessimo già o meno fare la carbonara prima di digitare su Internet, il punto è che fin dalla nascita di questo ecosistema ci siamo mossi con query, ossia parole chiave. Le nostre ricerche funzionavano così: parole, quesiti e caccia al dettaglio. Ma tutto questo oggi non vale più, almeno da quando l’intelligenza artificiale ha fatto capolino nelle nostre vite.

Home motore di ricerca Google su Tablet
Google cambia pelle e diventa agente: e adesso come dovremmo comportarci con la ricerca? – newsandcoffee.it

E così, anche chi pensava che l’IA fosse solo un robottino bravo nei calcoli si è dovuto ricredere. Con i numerosi chatbot ormai diffusi ovunque – persino su WhatsApp – è chiaro che è possibile interagire con il motore di ricerca in modo diretto, semplice e mirato. Google, davanti a questa rivoluzione, non può certo restare fermo. L’integrazione dell’IA esiste già, ma adesso si parla di un nuovo sistema davvero pronto a stravolgere il motore di ricerca come lo conoscevamo.

La nuova modalità agente di Google

Lo YouTuber Raffaele Gaito è stato tra i primi a notarlo: da un giorno all’altro, sul suo Google è comparsa la nuova modalità agente. Nel video che ha condiviso racconta la sorpresa di trovarsi davanti non più il solito elenco di link, ma un assistente vero e proprio con cui dialogare. Non una comparsa annunciata in pompa magna, ma un cambiamento silenzioso che in realtà segna uno spartiacque.

Meta Ai Mode ricerca Google
La nuova modalità agente di Google (credit: youtube @Raffaele Gaito) – newsandcoffee.it

La differenza è chiara: non si scrivono più query fatte di parole chiave, ma ci si trova a parlare con un sistema che capisce il contesto, chiede chiarimenti e personalizza la risposta. Se digitiamo “Come si fa la carbonara?” (si, ci piace particolarmente questo esempio), l’agente non si limita a snocciolare ricette generiche, ma può chiedere se vogliamo usare solo tuorli, per quante persone stiamo cucinando, e restituire una versione costruita su misura.

Lo stesso vale per le ricerche pratiche: “Vacanze al mare” può aprire un flusso di consigli, voli, meteo e proposte di hotel senza dover saltare da un link all’altro. Come per i ristoranti: numero di telefono e via in prima linea.

Gaito mostra come l’agente non solo risponda, ma guidi la conversazione: fa follow-up, anticipa dubbi, snellisce il percorso. Una rivoluzione che cambia la postura stessa dell’utente, non più costretto a inseguire l’informazione ma libero di chiacchierare con essa.

Ad oggi è solo una modalità, domani chissà. Magari smetteremo del tutto di ‘cercare’ e inizieremo a conversare con la conoscenza, con Google pronto a diventare più simile a un interlocutore che a un motore.

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