La pancia gonfia accompagna le nostre giornate, ma il segreto per ridurla non è sempre introdurre qualcosa, bensì cambiare alcune abitudini.
Capita a tutti, specialmente dopo le vacanze estive: si ritorna alla routine quotidiana, tra impegni e pasti consumati velocemente, e la nostra pancia è più tesa che mai a causa del gonfiore. Ovviamente non possiamo dire che la nostra alimentazione non abbia un impatto concreto, ma in molti sottovalutano che una buona percentuale del gonfiore non dipende solo da cosa mangiamo.

Per esempio, se mangiamo troppo in fretta e ingoiamo aria insieme al cibo, se beviamo bevande gassate, mastichiamo gomme o addirittura parliamo molto mentre mangiamo, potremmo gonfiare la nostra pancia. E qui si apre il capitolo sugli alimenti: alcuni cibi fermentano più facilmente durante la digestione, producendo gas – legumi, cavoli, broccoli, cipolla, ma anche prodotti ricchi di zuccheri raffinati o dolcificanti artificiali. L’intestino fatica a gestirli e il risultato è gonfiore.
Poi ci sono i pasti irregolari, troppo abbondanti e chi più ne ha più ne metta. Eppure, tra questa sfilza di consigli che riguardano il solo momento del pasto, ne arriva uno altrettanto rilevante che riguarda il dopo: il momento successivo determinerà se il gonfiore debba rimanere o meno.
Il trucco per sgonfiare la pancia dopo mangiato
Se c’è una cosa che aiuta davvero a sgonfiare la pancia – senza diete estreme o beveroni – è una camminata al momento giusto. Dopo un pasto abbondante, mettersi in moto è ciò che ci serve davvero: aiuta la digestione, stimola l’intestino e impedisce al gonfiore di prendere il sopravvento. Ma attenzione: non serve fare chilometri, né correre. Basta poco, ma fatto bene. Ma quanto esattamente per ottenere risultati concreti?

Camminare circa 10-15 minuti dopo aver mangiato. Non subito, ma neanche troppo tardi. Quel momento in cui si avrebbe voglia di accasciarsi sul divano o rimanere seduti prima di ricominciare a lavorare è proprio quello giusto per alzarsi e camminare. Niente di intenso, s’intende: un passo medio, costante, giusto per far circolare un po’ di sangue e far lavorare l’intestino.
Anche solo 20-30 minuti al giorno possono bastare per vedere i primi risultati. Meno gonfiore, meno pesantezza e un senso generale di leggerezza. E se il tempo scarseggia (come sempre), si può spezzare la camminata in due o tre mini sessioni. L’importante è la costanza, non la durata esatta.
Il momento migliore? Dopo i pasti principali, soprattutto pranzo e cena. E se ci si abitua a farlo ogni giorno, i benefici si sommano; miglior circolazione, umore più stabile, metabolismo più attivo. Insomma, tutto parte da il primo passo – letteralmente.