Pensione: con l’aspettativa di vita si andrà a 71 anni di età

Con l’aumentare dell’aspettativa di vita media, aumenterà anche l’età pensionabile. Andremo in pensione minimo a 71 anni.

Se pensate che andare in pensione a 67 anni sia già troppo, preparatevi: in futuro non si potrà smettere di lavorare prima di aver spento 71 candeline sulla torta di compleanno.

Pensione ci andremo a 71 anni
In futuro andremo in pensione a 71 anni – Newsandcoffee.it

L’Italia è uno dei Paesi che spende di più per la previdenza sociale. Eppure le pensioni sono tra le più basse in Europa. L’età pensionabile, ad oggi, è di 67 anni con almeno 20 anni di contributi. Questo secondo quanto stabilito dalla legge Fornero nel 2011. Nel resto dell’Unione europea l’età pensionabile media è di 64 anni. Dunque in Italia andiamo in pensione più tardi e abbiamo assegni previdenziali più bassi.

Il peggio, però, non lo abbiamo ancora visto. Secondo l’ultimo rapporto OCSE l’aumento dell’aspettativa di vita media sta mettendo fortemente in crisi il sistema previdenziale. Di conseguenza, in futuro, inevitabilmente l’età pensionabile nel nostro Paese aumenterà ancora e potrebbe arrivare a 71 anni.

Pensioni: dovremo lavorare fino a 71 anni

Lavorare fino ad oltre 70 anni non è una prospettiva allettante. Per tantissimi motivi. Anche se si ama il proprio lavoro le prestazioni mentali e l’energia fisica inevitabilmente calano. Non solo: più tardi si va in pensione e meno posti ci saranno per i giovani. Vediamo insieme cosa accadrà nei prossimi anni.

Pensione a 71 anni
L’età pensionabile aumenterà ancora – Newsandcoffee.it

Prima dell’entrata in vigore della legge Fornero, molti andavano in pensione a poco più di 50 anni. Sembra impossibile per chi è molto giovane, eppure è così: prima del 2011 era ancora possibile smettere di lavorare a 50 anni o poco più. Attualmente per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria è necessario avere almeno 67 anni. Ci sono varie misure di pensione anticipata che permettono di uscire dal lavoro con qualche anno di anticipo ma il Governo ha deciso di introdurre penalizzazioni che possano funzionare da disincentivi.

Infatti le casse dello Stato non riuscirebbero a reggere l’impatto di troppe uscite anticipate di massa. Le risorse finanziarie sono sempre meno e l’aspettativa di vita media è sempre più lunga. Si prevede che negli anni che verranno la vita media si allungherà ulteriormente. Che fare? Alzare anche l’età pensionabile pare inevitabile. Secondo le stime degli esperti chi inizia a lavorare oggi potrà andare in pensione solo a 71 anni: quattro anni dopo rispetto a quanto previsto dalla legge Fornero.

Esisteranno ancora misure di prepensionamento? Forse sì ma, seguendo questo trend, andare prima in pensione potrebbe comportare ingenti tagli sugli assegni. Già dal prossimo anno chi, ad esempio, vorrà accedere alla pensione anticipata con Quota 103 sarà penalizzato. Gli assegni previdenziali di chi andrà in pensione con questa misura verranno interamente ricalcolati con il sistema contributivo e, in ogni caso, l’importo non potrà mai superare di 4 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps fino al raggiungimento dei 67 anni.

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