Stipendi e pensioni diminuiscono: il comunicato gela gli italiani, ecco quanto perdi adesso

Gli stipendi e le pensioni degli italiani sono diminuiti negli ultimi anni e insieme ad essi è crollato anche il potere d’acquisto

Negli ultimi tre anni il nostro Paese si è ritrovato in un periodo socio – economico davvero molto difficile. Prima la pandemia da Covid-19 ha dato un duro colpo non solo al comparto sanitario ma anche a quello economico a causa dei ripetuti lockdown con la chiusura delle attività commerciali.

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Cala il potere d’acquisto degli italiani – newsandcoffee.it

Quando dopo la somministrazione dei vaccini abbiamo potuto dire addio alla pandemia, la guerra tra Russia ed Ucraina ha dato un altro duro colpo all’economia. L’Unione Europea ha sanzionato la Russia per aver iniziato la guerra e la conseguenza è stata che il paese degli zar ha tagliato i rifornimenti di gas, facendo schizzare alle stelle i costi delle materie prime e delle bollette.

Pensioni e stipendi: come sono diminuiti negli ultimi 10 anni

In questo scenario socio economico complicato gli italiani fanno sempre più fatica a condurre una vita agiata. Nonostante gli aiuti e gli sforzi dei vari governi che si sono succeduti gli stipendi e le pensioni continuano a diminuire e, con essi, continua a diminuire il loro potere d’acquisto.

A porre l’attenzione sul crollo del potere d’acquisto di lavoratori e pensionati e la diminuzione, al contempo, degli stipendi, è la UIL. Il sindacato ha diffuso i dati dell’INPS denunciando un calo del potere d’acquisto a partire dal 2011 e fino al 2022. Si tratta di dati che lasciano davvero l’amaro in bocca.

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Dati preoccupanti per l’economia italiana: a farne le spese sempre e solo i cittadini – newsandcoffee.it

Dal 2011 al 2022 il calo del potere d’acquisto per lavoratori e pensionati è di circa 760 euro per chi percepisce uno stipendio o una pensione di 1.500 euro. La diminuzione del potere d’acquisto si basa anche sulla rivalutazione delle pensioni, ovvero l’aumento annuale degli assegni per adeguarli all’inflazione.

Per il 2023 il governo Meloni non ha rivalutato tutte le pensioni allo stesso modo. Come evidenzia la UIL coloro che percepiscono una pensione di quattro volte il minimo, ad esempio, vedranno una crescita minore del previsto, con una flessione sempre maggiore al salire dell’importo, con circa 3,5 di pensionati penalizzati.

Per quanto riguarda invece il potere d’acquisto, questo aumenta con il salire dell’importo della pensione: più una pensione è alta e più cala dunque il potere d’acquisto dei pensionati. Per il segretario della UIL Pierpaolo Bombardieri questa operazione del governo Meloni altro non è che “un furto senza neppure la destrezza, perché si cambiano le regole mentre si gioca una partita, un danno che gli italiani porteranno dietro tutta la vita”.

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