ISEE e franchigie: come si effettua il calcolo per ottenere tutti i bonus e agevolazioni

Calcolo del reddito per ISEE: quanto valgono le franchigie, su che tipi di redditi e in che percentuali, tutte le info per ottenere i bonus.

Calcolare l’ISEE in modo corretto è un’operazione di fondamentale importanza per potersi garantire l’accesso a vari tipi di agevolazioni e di servizi in Italia. Purtroppo però, capire a pieno come dichiarare il proprio reddito, può alle volte sembrare più complicato di quello che è, siccome prima di tutto dipende dal tipo di reddito e da delle normative che forse non tutti conosciamo.

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Come effettuare correttamente il calcolo dell’Isee – newsandcoffee.it

Ad esempio, una domanda che sorge spesso riguarda le franchigie. Ipotizziamo di avere un reddito di 50’000 euro e non ci siano franchigie: sarebbe in ogni caso necessario sottrarne il 20%, solo fino a un massimo di 3000 euro però, e di conseguenza dichiararne solamente i restanti 47’000? E questo si applica ad ogni tipo di reddito? La risposta la si trova nel riferimento normativo comma 3, lettera E dell’articolo 4 del Dpm 159/2013.

Franchigie e ISEE: con che tipi di reddito si può applicare il 20%?

Questa normativa spiega che la suddetta franchigia del 20% va applicata solo e solamente ai redditi di lavoro da dipendenti o assimilati. Questo vorrebbe dire che nel caso in cui il reddito annuale è di 50’000 euro e tale reddito è derivato da lavori dipendenti o simili fonti di reddito assimilate, allora si può sottrarre una somma pari al 20% dal complessivo del reddito, sempre solo fino a un massimale di 3000 euro. Quindi in questo caso in particolare, si dovrebbe dichiarare un reddito di 47’000 euro complessivi ai fini del calcolo dell’ISEE.

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Calcolare l’Isee nel modo corretto: differenze tra lavoro dipendente o autonomo – newsandcoffee.it

Va sottolineato però che tale franchigia non va applicata allo stesso modo con i redditi che derivano da pensione. Per questa tipologia di redditi, si può sottrarre al massimo dal complessivo 1000 euro invece dei 3000 di cui si parlava prima. Di conseguenza, con un reddito pensionistico, c’è la possibilità di sottrarre una quota pari al 20%, ma in tal caso senza superare i 1000 euro.

Redditi che derivano da lavori autonomi, come funzionano

Per quanto riguarda i redditi che non derivano da lavori dipendenti, quindi redditi che derivano da lavori autonomi, non hanno modo di beneficiare di nessuna franchigia del 20%. In sostanza questo vuol dire che se il reddito non proviene da lavoro dipendente o anche pensionistico, al momento della dichiarazione del reddito si dovrà dichiarare la somma intera senza detrazioni in percentuale di alcun tipo.

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