
Edoardo Sanguineti: “Questo è il gatto con gli stivali”
Sanguineti e la poesia al figlio Alessandro, una denuncia sociale nella forma del gioco
Un padre, un figlio ed una ballata che ha il sapore della denuncia di una realtà alienante e disumana quale quella della società capitalistica.
Edoardo Sanguineti ci insegna come le parole più semplici siano portatrici di una forte carica demistificatoria: eravamo nel 1964, eppure, il suo grido di denuncia è ancora attuale.
Per ricordare quanto sia importante riscoprire la poesia come potente arma di riflessione sociale, politica, esistenziale e culturale, inauguriamo il nostro viaggio poetico con un componimento in cui il sapore della filastrocca lascia in bocca il gusto amaro dell’annullamento dei significati e dei valori nella civiltà moderna della merce e del profitto.
Questo è il gatto con gli stivali, questa è la pace di Barcellona
fra Carlo V e Clemente VII, è la locomotiva, è il pesco
fiorito, è il cavalluccio marino: ma se volti pagina, Alessandro,
ci vedi il denaro:
questi sono i satelliti di Giove, questa è l’autostrada
del Sole, è la lavagna quadrettata, è il primo volume dei Poetae
Latini Aevi Carolini, sono le scarpe, sono le bugie, è la scuola di Atene, è il burro,
è una cartolina che mi è arrivata oggi dalla Finlandia, è il muscolo massetere,
è il parto: ma se volti foglio, Alessandro, ci vedi
il denaro:
e questo è il denaro,
e questi sono i generali con le loro mitragliatrici, e sono i cimiteri
con le loro tombe, e sono le casse di risparmio con le loro cassette
di sicurezza, e sono i libri di storia con le loro storie:
ma se volti il foglio, Alessandro, non ci vedi niente.
Edoardo Sanguineti
(da Purgatorio de l’Inferno, in Triperuno)
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