
Gasparri contro Saviano (e il web) a suon di querele
Scintille fra i due che sui social non si risparmiano e interagiscono schiettamente
La tempesta dopo la tempesta. Si potrebbe così riassumere il confronto fra Maurizio Gasparri e Roberto Saviano ma sarebbe decisamente troppo riduttivo. La metafora della tempesta però aiuta a comprendere quanto, nel giro di poche ore, possa fare una manciata di parole espresse tramite i social, nello specifico Twitter e Facebook. Una manciata di parole rivolte per altro da un rappresentante delle Istituzioni, a un rappresentante di chi quelle Istituzioni le difende a caro prezzo.
Casus belli
Domenica sera, su Rai1, ospite di Che tempo che fa di Fabio Fazio, c’era anche Roberto Saviano. Durante la messa in onda del programma, Maurizio Gasparri non ci sta e di getto scrive parole piuttosto pesanti, incoraggiando il web a boicottare la trasmissione cambiando canale. Non solo. Già perchè il vice presidente del Senato non si ferma e affonda il colpo con parole pungenti dando a Saviano del pregiudicato. La goccia che fa traboccare il vaso: lo scrittore non ci sta e questa volta esprime tutto il suo dissenso promettendo di agire per vie legali. Il tutto anch’esso sui social.
Cambiare canale, evitare @fabfazio che fa parlare il pregiudicato #Saviano , discaricheRAI ##chetempochefa #cheschifochefa
— Maurizio Gasparri (@gasparripdl) 8 ottobre 2017
Passaparola
I followers di Saviano iniziano a commentare, così come i tanti leoni da tastiera che se la prenderebbero con chiunque, figurarsi se c’è di mezzo Gasparri che si sa, è avvezzo ad esternare in una certa maniera le sue antipatie, per così dire. Dopo la risposta di Saviano che promette querele civile e penali e dopo ore di letture approfondite di tutto quello che passa per Facebook, il vice presidente del Senato annuncia, sempre tramite social, che anch’egli provvederà a intraprendere vie legali contro Saviano e contro tutti i commentatori astiosi e violenti che lo hanno attaccato. Insomma, chi di Twitter ferisce…
Non guarderei Fazio nemmeno se mi pagassero, figuriamoci con Saviano ospite!
— Posso : ma anche no! (@PossoAnche) 7 ottobre 2017
Denuncio #Saviano e chi aizza all’odio. https://t.co/3JEMRk1whv
— Maurizio Gasparri (@gasparripdl) 10 ottobre 2017
Sto provvedendo anche a denunciare tutti coloro che commentando il suo post su Facebook mi hanno indirizzato insulti e minacce molto gravi.
— Maurizio Gasparri (@gasparripdl) 10 ottobre 2017
Mi aggrediscono per aver detto la verità su una condanna definitiva per plagio che è agli atti della giustizia e della Repubblica Italiana.
— Maurizio Gasparri (@gasparripdl) 10 ottobre 2017
Gasparri contro tutti
Quello che sembra essere un attacco personale allo scrittore napoletano, per certi versi nasconde altro. A ben vedere anzi, a ben leggere i mille cinguettii di Gasparri sui social, le battaglie contro lo ius soli e contro certe iniziative del governo Gentiloni sono all’ordine del giorno. Ne sa qualcosa anche il caro Diego Bianchi. È insomma guerra aperta a chi si dimostra favorevole o quanto meno a chi è disposto a parlare di certi argomenti scottanti, anche in prima serata sulla rete ammiraglia del servizio pubblico. Il problema di fondo è che Gasparri ricopre una carica pubblica di rappresentanza della nostra Costituzione.
Attacco politico o personale che sia, non è forse comunque controproducente? O meglio, inappropriato? Siamo sempre fermi al solito punto per cui cedere alla provocazione agendo per vie legali è l’unica soluzione? Chi ricopre ruoli istituzionali, come nel caso di Gasparri, è giusto che lanci attacchi del genere? La retorica poco aiuta in questi casi ma tanto insegna. Mettere in moto la solita macchina del fango, di cui Roberto Saviano svelò a suo tempo tutti i trucchi e i segreti, non si rivelerà alla lunga una mossa azzeccata.
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